SO’ A LINGUA CORSA



Le sang de mon esprit, c'est ma langue,

la sève de ma terre, c'est ma langue ...

Eiu sò la lingua corsa,

ùn voddu micca mora,


Sò la lingua materna di li vosci antinnati

Parchì à tempu d'oghji, vulemu tena fora?

O Corsi, senza mè, sareti sbattizzati!!!

M’aveti ghjà spuddatu di li paroli antichi,

M’aveti infrustiritu è m’aveti ingannatu

Di ciò ch’eiu sò stata,

ferma pochi vistici

Parch’aveti vargugna di tena u me parlatu….

Eiu sò la lingua Corsa, di li vosci maiori

Chì hè stata aduprata frà i seculi sani

Quidda par dì « o mà »,

quidda par dì « dulori »

Quidda chi hè stata sempri in bucca di l’Anziani

Eiu sò la santa lingua chì dopu à u culombu

Ni chjamaia à l’aiutu par salvà u paesi

Sò quidda chì chiria a polvara è u piombu


Pà stirpà Sarraccini, Grechi o Genuvesi ...

Sò a lingua di quelli chì oghje sò spariti

Chì ghjacenu in sta terra di dolu è di pientu

E voi, i so figlioli, firmati russuriti

S’é in giru à voi, in corsu, vi si canta u lamentu!

Sò la lingua materna di le vostre mammone

Chi cuntavanu fole in giru à lu fucone

Chì cantavanu gioie, chì cuntavanu affanni

In l’unicu parlà di tuttu lu rughjone ...

Sò quella chì, luntanu, chjamava u rispettu,

Frà la ghjente amica, é ancu più furestera

Sò quella chì sincera , sbuttava da u pettu

Di dui corsi spersi in un fondu di galera ...

S’é voi perdite à mè, perdite a vostra razza

Un s’ammentarà più, nè ceppu, nè casala

Ne serete in stu mondu una rubbaccia lazza

U Corsu ùn serà più chè lingua tralasciata…



Eiu sò lingua Corsa

Ch’ùn voli micca mora

Sò la lingua materna

Di li vosci antinnati …..

mercoledì 29 settembre 2010

IL VENTO DENTRO GLI OCCHI


Sento l'alito del mare;
la mia pelle si nutre di salsedine,
sento le grida dei gabbiani
e il frangere dell'onda
nella risacca.
La lenta e cadenzata
musica di un peschereccio
che stancamente arranca verso il porto,
carico di vita spenta,
di scaglie luccicanti
che mordono la pelle riarsa
di uomini selvaggi.
Poi volto le spalle,
verso il mio destino,
fra nere montagne
e brandelli di neve,
nell'arida e selvaggia Corsica,
il vento dentro gli occhi.

lunedì 27 settembre 2010

domenica 20 giugno 2010

giovedì 17 giugno 2010

Conclusioni


MANFREDI SALEMME




Il viaggio è stato effettuato dal giorno 1 al giorno 15 giugno 2010, da Calenzana a Conca con ancora nevai ma con 14 giorni di bel tempo ed un solo giorno di pioggia (l'ultimo).

Traccia e frequenza cardiaca (Garmin Dakota )

Holter Metabolico ( Sensormedics )

Tenda e zaino ( Ferrino)

Calzature ( Gronell )

Alimentazione ( Loacker )

Abbigliamento ( Salewa )

Computer ( Apple )

Monitoraggio medico/scientifico ( Università di Verona - Facoltà di Scienze Motorie )


Grazie

Tutti insieme all'arrivo

Un grazie di cuore a tutti gli amici incontrati durante il cammino, ai due ragazzi svedesi, persi alla fine del viaggio, ad Hanène e Clement, José, Bernard, Adenis, Hubert, Jean Pierre, Jean Marie, Christian, Emilien, Laurent, Jean, Michael, Nascence, Francois,Romain, i tre ragazzi di Modena la coppia di genovesi, tutti i guardiani dei rifugi, un grazie soprattutto al sole, alle rocce, alla neve, alla bellezza che durante il cammino ha accompagnato i miei passi, agli animali che discretamente mi hanno osservato e sopportato, ai maestosi larici, al vento che ridava respiro alla fatica.
Grazie ad Agostino ed Hartmut miei compagni di viaggio e Grazie a Ferrino, Sensormedics, Salewa, Gronell, Mico, Angolo dello Sport, Università di Verona, ADMO, Loacker.
In ultimo ma non ultimo grazie a Luca Ardigò che tradurrà i dati del mio cammino in esperienza per la ricerca attraverso i dati degli strumenti che ho portato con me.

Un consiglio a chi mi legge..... una volta nella vita andate a fare il GR20, è un percorso duro, ma se affrontato con prudenza e saggezza vi darà una enorme soddisfazione e potrete sentirvi veramente fieri di voi stessi.

Lettera di Francois


Amis, Lilloineses, Bardelais,Manfredi, Agostino, Hartmut....
Je suis arrive ici dimanche 13 juin, j'espere que vous avez fait bonne route. Ce fut un paisir de vous rencontrer c'est sur que quand je serai "vieux", je vous ressemblerai comme un melange de vous tous.
Merci pout tout et.... ne changez rien.

Francois

Da Castel di Vergio a Vizzavona

Cirque de la Solitude
Bella discesa
Manfredi e Francoise

Ultima fatica
Agostino sulla vetta


Castel di Vergio, Manganu, Pietra Piana, Onda e Vizzavona

6 giugno
Il percorso si sviluppa lungo un sentiero facile, fra faggi e pini, qualche larice maestoso fa bella mostra di se.
Arriviamo al Lac de Nino, vorrei farmi il bagno ma non è permesso, continuiamo tranquillamente fino al Refuge du Manganu, stiamo al sole fino al tramonto… bellissimo.

7 giugno

Saliamo lungo il torrente du Manganu fino alla prima neve, una salita molto ripida sempre su neve da affrontare direttamente, puntando bene le punte degli scarponi fino al Passo Capitello, 2228.
Un solo attimo di stupore per il panorama fantastico e poi la mia disperazione per un passaggio di traverso su neve a strapiombo su un lago, poi una serie infinita di diagonali intervallate da rocce, mai avuta così tanta neve in una giornata… l’arrivo a Bocca di Soglia 2052 è esaltante, un altro nevaio da affrontare in verticale ci porta al Col Haute Route 2206.
Frane di blocchi di granito molto faticose da attraversare ed una lunga discesa su pietre ci fa raggiungere il Refuge Pietra Piana.
Un guardiano gentilissimo ci accompagna al dortoir dove prendiamo i posti letto, al sole ci beviamo una birra accompagnata da un formaggio puzzolentissimo ma squisito.
Arrivano gli altri, Josè, Francoise, Etienne, Gianmarie e altri che ormai ci accompagnano lungo questo estenuante ed affascinante viaggio.
La notte è lunga da passare con sonni intervallati da sveglie improvvise… forse la troppa stanchezza o la paura inconscia.

8 giugno

Invece di fare il sentiero tradizionale, anche per l’insistenza di Agostino, decidiamo di effettuare una variante lungo un crinale, mai stata una decisione più indovinata, dopo un primo tratto molto faticoso guadagniamo il crinale e scavalchiamo bel tre montagne fino a raggiungere il versante nord del monte D’oro, una lunghissima sosta al sole ci fa ritrovare tutti gli amici che avevamo sorpassato e tutti insieme scendiamo al Refuge dell’Onda.
Ci sistemiamo in tenda ed aspettiamo la cena al sole.
La cena diventa una bellissima serata, accompagnata da canti e grida esaltanti, il menu è straordinario: Zuppa (ottima), Lasagne, gustosissime formaggette, vino, una mela e alla fine Giandomenico Franchi, il guardiano, offre a tutti una quantità enorme di succo di mirto ( a me sembrava di mirtillo… buonissimo!
Si dorme male a causa del terreno in discesa ma la notte ci fa riposare comunque .

9 giugno

Partenza alle 7,25, salita fino al passo del Muratello, 2100 e sosta al sole in attesa degli amici, canti e scherzi ormai sono all’ordine del giorno, si parla francese, spagnolo, inglese.
Scendiamo lasciando gli altri al sole ed un dislivello di 1200 metri lungo la Cascade des Anglais ci porta a Vizzavona dove un cartello ci informa che da qui parte il GR20 per il nord ed il GR20 per il sud…. Siamo a metà strada ma le tappe future saranno meno faticose, sempre in terre Corsa, sempre fra questa gente apparentemente ombrosa ma che dice parole a me comprensibili come: - FEMU CASU, per dire stiamo attenti, mi sembra genovese… anche se a causa del passato non dovrebbero amare i genovesi… io dico loro che vengo da Genova e loro sono gentilissimi… bella gente, bella razza, bella storia.

mercoledì 9 giugno 2010

DA CALENZANO A VIZZAVONA






SCUSATE GLI ERRORI MA........ QUI NON C'E' TEMPO


Primo giorno del GR20
Partiamo da Calenzana alle 7,30, il rifugio era al completo, circa 60 persone,per lo più francesi, qualche spagnolo e noi tre.
Alle 7,30 dopo una discreta colazione cominciamo a salire un dislivello di 1295 metri fra pietraie e un paio di ferrate.
Arriviamo al rifugio di Ortu di u Piobbu e prima della doccia un bella birra.
Io qui parlo italiano e con i corsi mi capisco benissimo.
Agostino mi ha tolto una spina di riccio dal piede e così domani sarò al loro fianco…. Oggi ho fatto fatica s tenere il loro passo a causa del dolore al piede.
Il tempo è stato bellissimo ma in questo momento le nuvole avvolgono tutto il rifugio… domani vedremo.
Secondo giorno, tappa spettacolare, tutta roccia e pietre, Bocca Pisciaghja e Bocca dell’Innominata lungo un susseguirsi di passaggi fra roccia molto faticosi e difficili.
Una lunga discesa sempre fra pietre e salti pericolosi ci porta al rifugio du Carozzu dove ritroviamo sempre gli stessi del rifugio precedente, un gruppo di francesi che se la prendono comoda bivaccando in continuazione, altre persone che partono prestissimo e ogni volta superiamo ma che poi ritroviamo al rifugio successivo.
Terzo giorno, tappa breve ma con circa 1000 metri di salita. Partiamo alle 7,30, passiamo su un ponte sospeso che mi fa paura quindi risaliamo una gola fino al Lac de la Muvrella, siamo a 1800 metri e gli ultimi duecento metri li percorriamo in una ripida salita su neve fino al passo 2010, tempo bellissimo ma siamo ormai a quote considerevoli e l’aria è fresca, la discesa sempre fra rocce e neve fino al Refuge d’Ascu Stagnu, vecchia ed ormai dismessa stazione sciistica. Il tempo intanto è peggiorato e domani danno pioggia… Proprio domani che la previsione ci propone una tappa molto difficile, vedremo il da farsi, se piove ci fermiamo qui.
Quarto giorno
Il tempo è dalla nostra parte, stamattina le nuvole sono andate via e siamo partiti con il sole che ci accarezzava la schiena, una salita dolce lungo una valle aperta ci ha portati ad una parete da salire lungo un nevaio di circa duecento metri, non difficile ma la pendenza era veramente da brivido.
Arrivati sulla cima non abbiamo avuto il tempo di rallegrarci dell’impresa perché la vista del canalone da scendere faceva paura. Hartmut e Agostino sono andati, io ho aspettato con Josè, un franco/spagnolo con cui mi fermo spesso a parlare e non avevamo il coraggio di andare dietro ai due, poi mi sono fatto coraggio e aggrappato alle catene ho cominciato a scendere.
Il Circo della Solitudine viene chiamato questo tratto veramente impegnativo, in fondo alla valle, subito ci si rende conto che non è finita, bisogna risalire il versante opposto, neve e catene, con tanta acqua che scorreva ai nostri piedi facendoci scivolare.
Raggiunta la seconda cima una discesa fra pietraie interminabili con salti e catene ci ha portati al rifugio del Tighjettu.
Qui abbiamo ritrovato tutti quelli che insieme a noi percorrono il GR20.
La serata è finita in baldoria con canti e gran bevute di birra e grappa offerta dal gestore.
Devo dire che il gestore è una persona straordinaria, si chiama Charly Santucci, se volete fare il GR20 ricordatevi di passare da lui… non ve ne pentirete.
Quinto giorno
Siamo partiti come al solito per ultimi, la discesa verso la valle è stata massacrante, pensate di scendere fra le pietre senza mai avere un attimo di rilassamento, un piede messo male condiziona tutto il progetto.
Alla Bergerie Ballone abbiamo fatto rifornimento d’acqua e Agostino anche di un panino poi abbiamo continuato a scendere per risalire fino al un passo costeggiando un nevaio enorme, qui abbiamo deciso di fare una variante senza passare dal Rifugio Ciottolu d’i Mori scendendo in una valle deserta e lunghissima, un bagno in un laghetto mi ha ridato le energie per continuare.
Arriviamo a Castel del Vergio verso le 15, una buona birra e subito a lavare tutta la biancheria.
Stanotte cercheremo di non sognare le catene, la neve, i sassi e la stanchezza, stanotte speriamo di recuperare le forze, domani ci aspetta una tratta piuttosto lunga.
Sesto giorno, 6 giugno
Sono le cinque e mezzo, ho cambiato le batterie al GPS, al dispositivo Armband, ascolto Faber e scrivo.
La giornata si presenta molto bene, le montagne sono li che mi guardano e sorridono alla mia piccola esistenza. Come sono imponenti e sicure… dall’alto della loro maestosità ci guardano come noi guardiamo i piccoli insetti che si danno da fare, sono benevole con noi e accettano con rassegnazione le nostre sfide. Il sole comincia ad illuminare le cime, l’aria è ancora fresca, purissima.
Nella camerata ancora tutti dormono, ieri sera sono arrivate due sorelle francesi che fanno la “Mare mare” una tratta che scavalca la Corsica da est ad ovest.
Questo viaggio in compagnia è una novità per me, abituato alle solitudini estreme e devo dire che la convivenza è magnifica: Hartmut è un uomo duro, trasparente, puntuale. Con la sua guida che continuamente controlla è una sicurezza per noi anche se dimostra la sua fragilità nel perdere le cose, a volte viene da me sconsolate dicendomi - Manfred i’ve loss my mobil- my watch…- allora io ed Agostino gli guardiamo nello zaino, nel sacco a pelo, dove poco prima era seduto e ritroviamo gli oggetti che perde.
Agostino invece è un uomo di poche parole, uno stoico arrampicatore, costante nel cammino e nelle decisioni, un vero Garfagnino, un uomo che mi ricorda i cavatori della mia Versilia, un buon amico e un punto di riferimento molto importante.
Sono le sei e un quarto, sento del movimento, la gente comincia a prepararsi a partire, nella mia camerata invece si dorme ancora, faremo colazione alle 7 e partiremo, come al solito per ultimi, ma noi ce la prendiamo comoda…

domenica 30 maggio 2010

Partenza per il trekking più duro d'Europa

Appena Filippo ha preso il mio GPS in mano ha capito come personalizzarlo ed allinearne le funzioni al mio notebook! Ora posso partire tranquillo, GRAZIE Filippo!
Sono a casa sto aspettando Hartmut e Agostino, ci gardiamo il GP di Turchia e domattina andremo a Genova a prendere il traghetto per la

CORSICA

Il primo giugno saliremo verso montagne impervie, attraverso ferrate quasi impossibili in uno scenario fra monti e mare, vento e nebbia, sole e pioggia ma gioia, gioia, gioia....

Non sempre potrò aggiornare il mio blog a meno che a Bastia non trovi una chiavetta economica ma quando potrò cercherò di trasmettervi le mie emozioni.

Seguitemi sempre, io ho bisogno di sentirmi osservato per dare il meglio di me stesso.

Un abbraccio forte

Manfredi, Hartmut e Agostino

venerdì 28 maggio 2010

MATERIALE TREKKING



GPS Garmin Dakota
Registratore digitale + cavi scarico USB
Holtler metabolico + cavi scarico USB
Fotocamera digitale + cavi scarico USB
Fascia cardiofrequenzimetro
Telefono Nokia (Vodafone) + alimentatore
Telefono Motorola (Tim) + alimentatore
Computer Apple + alimentatore
N° 2 chiavette memoria da 8 giga l’una
N° 6 batterie NiMH AA ricaricabili
N° 2 dispositivi ricarica batterie
N° 16 batterie AA non ricaricabili
N° 3 batterie Lithium per fascia cardio
N° 1 torcia elettrica frontale
N° 1 coltello multiuso
N° 1 pentolino
N° 1 Tenda Ferrino Chaos 2
N° 1 Saccoletto Ferrino
N° 1 Zaino Salewa
N° 2 Bastoni telescopici Gronell
N° 1 paio scarpe Gronell Tibet F139/24
N° 1 paio pantaloni lunghi Salewa
N° 1 paio short Salewa
N° 3 maglie Salewa
N° 1 polo Salewa
N° 1 giaccavento Goretex Salewa
N° 1 Pile Salewa
N° 2 slip Mico
N° 2 calze Mico
N° 1 paio occhiali
N° 1 cappello a tese con sottogola
N° 1 Boraccia

Peso complessivo Kg 12

mercoledì 26 maggio 2010

ALTIMETRIE FUTURE










La mia traccia sarà in continua, con le quote, i tempi, la velocità, la frequenza cardiaca in continua, le calorie consumate, le soste, le ore di sosta, le ore di sonno effettivo, i passi, le ore di cammino, il mio peso all'inizio e alla fine del percorso.

Da Calenzano a Conca sono 180 km, probabilmnente faremo anche il percorso inverso per un totale di circa 360 km del trekking definito il più duro d'Europa.... vedremo se è vero.
Non so ancora se potrò avere una chiavetta per trasmettere giornalmente i dati ed il racconto di questa meravigliosa avventura, lo spero tanto.

giovedì 13 maggio 2010

SCIO NIHIL SCIRE - GR 20

E' forse per questo mio non sapere che continuamente cerco notizie del GR20, sia in italiano che in inglese e questa mia ossessione mi porta ad accumulare sulla scrivania una quantità esagerata di informazioni.
So benissimo che poi, una volta sul sentiero, mi affiderò ai miei sensi, alla mia ormai consolidata attitudine a capire dove, come e quando.
Sono contraddittorio lo so, preparo tutto nei minimi particolari e poi, quando sono in ballo lascio tutto all'intuito, al mio " NOTHING IS BY CHANCE ".

Sarà con me Hartmut, con il suo GPS mappato sulla Corsica e sicuramente, cancro anche lui, ben informato sul percorso.
Agostino a cui non ho chiesto ma da buon hicher certamente provvisto di cartine e informazioni.

Un ligure, un tedesco ed un toscano... da farci una barzelletta:
"Un ligure , un tedesco ed un toscano sono su una montagna, c'è un forte vento, vola tutto, le tende sono squarciate, gli oggetti stanno per essere portati via dalle forti raffiche, il ligure afferra il portafoglio, il toscano blocca all'ultimo momento la sacca del cibo.... il tedesco tiene i due amici per le caviglie" HA HA HA HA HA!!!!!!!

Ho già fatto i biglietti per il traghetto da Genova, viaggeremo con la Moby Freedom con partenza alle ore 09,00 alla volta di Calvi.

Raggiungeremo il paese di Calenzana dove alloggeremo, prima di partire andremo a comprarci una bandiera corsa.


A life's challenge

martedì 11 maggio 2010

PRONTI A PARTIRE



E NON SARO' SOLO....
HARTMUT CZEPLUCH E AGOSTINO DOMENICHELLI VERRANNO CON ME IN QUESTA ENTUSIASMANTE AVVENTURA.

IL GR20 VIENE CONSIDERATO IL PERCORSO DI TREKKING PIU' DURO D'EUROPA. CERCHEREMO DI FARLO NEI DUE SENSI, 360 KM, CALENZANA-CONCA-CALENZANA.

SARA' DETERMINANTE IL METEO, A LUGLIO DEVO ESSERE A BARREA A FARE LA MARATONA DI NUOTO, DOVREI ANCHE ALLENARMI.....

venerdì 26 marzo 2010

SVILUPPO DI UN'IDEA



La primavera tarda ad arrivare, oggi si è alzato un vento di mare teso, porta umidità e non c'è niente di meglio che stare qui, davanti al computer a sognare, progettare, pensare e cercar di costruire il progetto del GR 20.
Intanto ho notato che lo sviluppo chilometrico è di soli 200 km... dico solo perché abituato a distanze molto superiori... allora ho pensato di farlo"andata e ritorno".
I dati in mio possesso mi informano che per percorrere il GR 20 si impiegano circa 15 giorni con un dislivello totale in salita di circa 10.000 metri, 90 ore di cammino ed una spesa molto contenuta.
Fare l'itinerario andata e ritorno comporterebbe uno sforzo superiore, una diversa prospettiva del cammino ( una salita durissima viene affrontata con un altro spirito ben sapendo che verrà ripercorsa in maniera meno faticosa ).
Sarà un modo di accettare momenti difficili ben sapendo che successivamente gli stessi saranno oggetto di diversa interpretazione, potrei avere giornate di brutto tempo da non poter spaziare lo sguardo su panorami stupendi, tuttavia potrò pensare che al ritorno potrei invece "meritarmi" momenti migliori.
Un modo di affrontare la vita in maniera più ottimistica; trovandomi a passare un tratto particolarmente difficile a causa delle condizioni meteo, il ricordo dello stesso interpretato con condizioni favorevoli potrebbe aiutarmi a superarlo con maggiore entusiasmo.
Io non ho piacevoli ricordi del tratto Sloveno della Via Alpina, era freddo, la neve era abbondante e la nebbia mi ha precluso ai panorami ed al piacere di un cammino spensierato, le difficoltà erano ingigantite dalle condizioni climatiche.
Quando e se vorrò ripercorre la Via Alpina partirò dalle Alpi Marittime in maggio e sarò in Slovenia ad Agosto.
Con il GR 20 sarà possibile verificare queste sensazioni in un tempo relativamente breve, giusto un mese.

Spero che Hartmut e Sara possano venire a camminare con me

martedì 16 marzo 2010

Traghetto Genova - Bastia



Un traghetto veloce a buon prezzo e.... a due passi da casa mia

lunedì 4 gennaio 2010

Guya Randonnée 20


Questo trekking può essere effettuato in circa 15 giorni, qui sotto le notizie più utili, ma credo che serva solo lo zaino e la mente libera.